CROCEVIA: “MOCASE deve essere sostenuto con solidarietà e mobilitazione”. Appello per una campagna di sostegno.
Manifesta la tua solidarietà a MOCASE, invia questa nota a Gustavo Oscar Infante-Rappresentanza permanente presso la F.A.O. dell’Argentina. Copia e incolla e invia a repargentinafao@argfao.it
Cristian Ferreyra è stato ucciso da uomini armati di una società che cerca di strappare i terreni ai contadini per le monocolture di soia. Chiediamo a tutti di esprimere solidarietà e esigere giustizia affinchè i responsabili della sua morte siano processati e condannati!
Cristian aveva 23 anni, due figli, un ruolo attivo, militante per la vita contadina all’interno del Mocase-VC, organizzazione rurale del Movimento Nazionale Contadino Indigeno (MNCI). Viveva nella comunità di San Antonio, organizzata nel COPAL, centrale contadina del Monte Quemado, Santiago del Estero. Una Regione questa, in cui le comunità rurali sono minacciate dal business dell’agroalimentare da tempo: aggressioni che contano sull’appoggio e il sostegno dei settori della giustizia e dell’esecutivo di Santiago.
Dal MNCI denunciano la gravità della situazione: perquisizioni illegali, mandati di cattura per i leader contadini, arresti illegali per i referenti contadini, distruzione di una radio FM, minacce con armi da fuoco, teppistaggi, attacchi armati e l’elenco potrebbe continuare…Lo stesso giudice che si occupa dell’omicidio di Cristian FERREYRA, è il giudice che ha tenuto prigioniero per più di una settimana, Ricardo Cuellar, una detenzione illegale finita quando il movimento si è mobilitato davanti alla stazione di polizia e il giudice è fuggito dalla corte ordinandone la scarcerazione. Ecco le istituzioni che governano Santiago del Estero. Tutti questi fatti sono stati debitamente comunicati al Governo Provinciale.
La violenza è imposta dallo stesso modello dell’agrobusiness. I morti, i feriti, gli sfollati, sono i contadini. Lo Stato crea le condizioni favorevoli per lo strapotere del denaro imponendo la logica della distruzione e della morte. Questi modelli di produzione sono la causa e l’Argentina e gli argentini devono capire che implicano questioni di vita o morte, lavoro dignitoso per tutti o proventi solo per pochi. Una sovranità nazionale e alimentare o il regno delle corporazioni transnazionali.
La riflessione è urgente e l’unità necessaria, non è il momento di guardare alle differenze, ma è il momento di discutere e lottare per la giustizia sociale e i diritti umani, permanentemente danneggiati dalle aziende e dalle multinazionali dell’agrobusiness e dai loro lacchè locali. Cristian ha vissuto in questa lotta, mettendo tutta la sua anima e il suo corpo. Da questo momento la sua anima è con noi, perché noi siamo migliaia e continueremo.
Cristian vive! La lucha sigue!
Somos tierra para alimentar a los pueblos!
Movimiento Nacional Campesino Indígena
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