Strappo europeo sui nuovi OGM: possibile accordo il 26 giugno

Il Comitato dei rappresentanti permanenti (COREPER), dove siedono gli ambasciatori di ciascun paese membro presso l’UE, intende chiudere un accordo generale sulla deregolamentazione dei nuovi OGM. Il vertice dei diplomatici, in calendario il prossimo 26 giugno, tenterà quello che finora è stato impossibile: mettere d’accordo i paesi sul via libera all’abolizione di tracciabilità, etichettatura e valutazione del rischio per gli organismi geneticamente modificati ottenuti con le New Genomic Techniques (NGT). L’accordo sarebbe poi preso in mano dal Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura, per entrare in un dialogo a tre con Commissione UE e Parlamento UE e arrivare a una sintesi del regolamento finale. Questo processo potrebbe cominciare in piena estate se non viene fermato.

Fino ad oggi una minoranza di blocco ha resistito, impedendo al Consiglio dell’UE di prendere una posizione e attivare il trilogo. Ne fanno parte Austria, Ungheria, Polonia, Grecia, Croazia, Cipro, Malta, Slovacchia, Slovenia e Romania. La Germania è sulla linea dell’astensione. L’Italia del governo Meloni e del Ministro Lollobrigida è favorevole ai nuovi OGM. L’ambasciatore italiano nel COREPER che deciderà per conto del nostro paese si chiama Stefano Verrecchia.

Negli ultimi giorni di presidenza del semestre europeo, il governo belga sta tentando un colpo di mano, mettendo al lavoro la sua diplomazia per piegare i paesi riluttanti. La Polonia, in particolare, è oggetto di enormi pressioni che i nostri alleati della società civile in Europa e nel paese stanno denunciando. Pressioni non solo europee, ma probabilmente anche degli Stati Uniti arrivano su Varsavia meno di due settimane dopo che è cambiato il governo, riportando al potere i conservatori.

Sono in corso interferenze vergognose nelle dinamiche nazionali per distruggere il principio di precauzione europeo e liberare organismi brevettati e geneticamente modificati su tutti i nostri territori. Il tutto abolendo i meccanismi di tracciabilità, etichettatura, valutazione dei rischi e togliendo ai paesi anche la possibilità di vietare la coltivazione entro i propri confini, come l’Italia fa dal 2015.

Questo è intollerabile ed è un servizio alle peggiori multinazionali che stanno portando al collasso ecosistemi e società di tutto il pianeta. I diretti responsabili sono le persone che prenderanno le decisioni ai tavoli che contano. E oggi si chiamano Stefano Verrecchia e Francesco Lollobrigida.

Crocevia lancia un appello ad attivarsi subito per contattare la rappresentanza permanente presso l’UE e chiedere all’ambasciatore Verrecchia e al Ministro Lollobrigida di prendere una posizione contraria alla deregolamentazione dei nuovi OGM.