CISA – Comitato Italiano Sovranità Alimentare

 

Il Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare è una rete di oltre 270 associazioni di categoria, organizzazioni non governative, sindacati, associazioni e movimenti sociali ed ambientalisti che hanno deciso di unirsi in una piattaforma italiana per sostenere la Sovranità Alimentare e tutte le questioni ad essa collegate. Per affermare tale principio, si propone e sostiene un modello agricolo sostenibile e di scala familiare, a tutela dell’ambiente ma anche e soprattutto degli equilibri sociali propri di ogni comunità.

Il Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare si è costituito in occasione del Forum Speciale della FAO nell’ambito della 32° sessione del Comitato per la Sicurezza Alimentare Mondiale nel novembre 2006, per rispondere alla richiesta di mobilitazione del Comitato Internazionale di Pianificazione (IPC), comitato riconosciuto quale garante del processo di consultazione della società civile presso la FAO. Durante il suddetto forum l’agenzia delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura ha valutato l’andamento delle azioni e degli impegni presi per raggiungere il dimezzamento della fame nel mondo e le organizzazioni della società civile hanno proclamato con un’unica voce lo slogan “Vincere la fame si deve!”.

Le organizzazioni membro del Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare seguono con attenzione i grandi appuntamenti internazionali sui temi agricoli, sulla sicurezza alimentare e sulle risposte alla crisi alimentare globale; elaborano analisi e proposte, basandosi sull’esperienza e su una stretta collaborazione con le associazioni di piccoli produttori sparse in tutto il mondo.

La missione

Il Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare (CISA) è una realtà associativa che raggruppa un ampio schieramento di organizzazioni sociali e non governative intorno all’idea che agricoltura e alimentazione debbano godere di una sollecitudine continua e di un’attenzione che va molto oltre la dimensione settoriale, essendo a loro ancorato il concreto esercizio di diritti fondamentali.
Il CISA si impegna a lavorare alla promozione della sovranità alimentare che richiama, richiede ed orienta la definizione di politiche economiche, agricole e ambientali che declinino il rispetto dei diritti umani fondamentali contemplando sia i diritti individuali che quelli collettivi.
Il CISA ritiene indispensabile che l’elaborazione e l’implementazione di tali politiche sia partecipata e valutata dalle forze sociali, a partire da quelle che hanno come mandato la promozione dei diritti umani, del lavoro e dell’intraprendere economico, dei lavoratori, la difesa dell’ambiente, la sostenibilità ecologica e sociale dei sistemi agro-ambientali, il consumo responsabile e la solidarietà internazionale.
In una regione quale quella europea, tali politiche producono inevitabilmente ampi riflessi planetari sulla sicurezza alimentare, sullo sviluppo rurale e sulle scelte e i comportamenti alimentari richiamando la necessità di un’attenzione di portata globale e definendo così il perimetro di azione del CISA. La strada finora percorsa dall’Unione Europea, prima potenza agroalimentare del pianeta, ha generato disparità di benefici tra i suoi cittadini, espulsione dalle campagne, diffusi problemi ecologici, dumping sui mercati dei paesi terzi, numerosi allarmi sanitari frutto di una industrializzazione dei processi produttivi e di concentrazione economica nella filiera. È arrivato il tempo di una vigorosa conversione di rotta fondata sul rispetto dei vincoli ambientali e climatici, sul mantenimento delle comunità rurali e agricole attraverso la garanzia di redditi dignitosi, sulla solidarietà con le comunità agricole del resto del pianeta e sul diritto al cibo dei cittadini europei e del mondo intero. Il CISA intende promuovere in Italia e in Europa una battaglia prioritaria in questa direzione.

Lo spirito di aggregazione

Il CISA è un soggetto che fa della diversità un valore: la membership, diffusa sul territorio, è caratterizzata da realtà nazionali, organismi federativi, associazioni di base animate da militanti e volontari. Deve quindi rimanere la casa di tutti: a livello ‘assembleare’ e realizzativo. Dare maggiore strutturalità e capacità organizzativa, significa potenziarne la dinamica aperta ed inclusiva e determinare le condizioni affinché si valorizzi anche il contenuto delle realtà di minori dimensioni, permettendone il rafforzamento dell’azione.
Il CISA apprezza e sollecita il contributo delle diverse idealità, delle diverse scuole di pensiero, della molteplicità delle associazioni e degli interessi, della dinamicità dei territori. Allo stesso tempo ritiene che per la vita democratica, per la capacità di congiungere giustizia, solidarietà e pace, la priorità è costituita dalla crescita del “soggetto società civile”, in autonomia e capacità di giudizio/partecipazione.

Come agiamo

L’esercizio del ruolo aggregatore e propulsore viene svolto dal CISA lungo due assi prioritari: i) il confronto con i processi decisionali delle istituzioni nazionali, europee ed internazionali e ii) la presa di coscienza della società nel suo complesso. Tale proiezione richiede l’assunzione di un profilo dinamico e di una fisionomia organizzativa compatibile con la duplice ambizione di rendersi un trasparente interlocutore dei processi politici e un catalizzatore di attenzione dell’opinione pubblica.
La vocazione costitutiva del CISA è relativa alle politiche agricole e alimentari di carattere globale, con particolare riferimento agli aspetti di ‘politica estera agroalimentare’ dell’Italia e dell’Europa.
Per aumentare l’efficacia dell’intervento del CISA vengono identificati dei temi prioritari di intervento su cui articolare l’azione a breve e medio termine: tra questi, assumono carattere prioritario l’implementazione della governance globale attraverso la riforma del Comitato Sicurezza Alimentare (CFS), la riforma della PAC, l’EXPO 2015, le politiche di mercato per il sistema agroalimentare, cui si affianca il lavoro di coordinamento con la rete europea della società civile impegnata nella costruzione di un movimento continentale per la sovranità alimentare.
Ambiti che richiedono profondità di analisi e un programma di intervento di advocacy presso le istituzioni e di sensibilizzazione e mobilitazione dell’opinione pubblica definiti all’interno di gruppi di lavoro ad hoc; questo non preclude la possibilità di iniziative in proprio di singoli membri o di un gruppo di queste con finalità note ai membri del CISA.
L’insieme delle iniziative promosse deve dunque tendere a far crescere un “foro della società civile sulle questioni connesse alla sovranità alimentare”.
Il CISA è inoltre de facto interlocutore italiano della rete europea per la sovranità alimentare e dell’International NGO/CSO Planning Committee (IPC) richiedendo la maturazione di contenuti e decisioni spendibili in quelle sedi collettive e necessitando al contempo l’identificazione di referenti e processi decisionali pertinenti.

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