Crocevia si ritira dalla Rete Semi Rurali

Crocevia ha sempre creduto e ha combattuto per il riconoscimento dei diritti contadini ad usare, selezionare, conservare, vendere e scambiare liberamente tra loro le sementi contadine e per la tutela e gestione dinamica della biodiversità nei campi agricoli. Sia a livello internazionale attraverso le reti di contadini che supportiamo, sia a livello nazionale con la fondazione della Rete Semi Rurali, sicuri di offrire una piattaforma per proteggere le pratiche contadine che permettono la varietà di sementi sul nostro territorio e il proseguimento dell’innovazione contadina, tanto nella gestione delle sementi, quanto nell’atto di utilizzare le proprie sementi.

La creazione della Rete, che ci ha visto protagonisti insieme ad altre organizzazioni tuttora attive nella battaglia per il riconoscimento del ruolo dei contadini nella gestione sostenibile delle sementi, è stato un momento importante per il movimento contadino italiano e ha dato vita a discussioni che hanno portato a conquiste politiche importanti.

Nonostante il nostro impegno a partecipare alla crescita e all’evoluzione della Rete Semi Rurali, purtroppo siamo arrivati al punto di non poter più condividere il percorso politico che, in particolar modo negli ultimi anni, questa Associazione di secondo livello sta percorrendo. In diversi momenti, le nostre osservazioni e i nostri contributi, sempre orientati alla difesa dell’agricoltura contadina e della gestione dinamica della biodiversità, sono stati male accolti dal CdA e dallo staff, organo tecnico che formalmente non avrebbe potere decisionale previsto da statuto, ma che ha di fatto acquisito un ruolo prevalente nell’indicare la direzione politica e nel rappresentare l’associazione presso le istituzioni pubbliche.

Avremmo voluto che questa Rete dimostrasse in pratica il valore delle pratiche contadine e che allo stesso momento rivendicasse un quadro politico-legale a livello nazionale ed europeo che potesse garantire i diritti dei contadini di utilizzare, conservare, scambiare e vendere le proprie sementi da contadino a contadino, senza alcuna restrizione. Con questo obiettivo ben saldo nelle azioni di Crocevia ci siamo scontrati con la volontà della Rete di aprire spazi di commercializzazione delle sementi contadine in linea con l’attuale approccio capitalistico, nel quale si privatizzano le sementi contadine per dare loro valore commerciale e limitarne l’utilizzo ad altri contadini.

Per capirne a fondo gli aspetti che hanno portato Crocevia a questa sofferta decisione, è possibile leggere la lettera di recessione che abbiamo inviato alla Rete, con la quale invitiamo a riflettere sul vero obiettivo della Rete e sulla deriva ormai irrecuperabile. Clicca QUI per leggere la lettera.