LA MONSANTO HA “SCORDATO” DI DIRE CHE LA COESISTENZA E’ IMPOSSIBILE
– comunicato stampa della Confédération Paysanne –
La Corte di Giustizia Europea ha confermato ieri, contro il parere della Monsanto, che un miele contenente polline di mais OGM deve ottenere un’autorizzazione prima di poter essere messo in commercio.
La Monsanto ha ottenuto nel 1998 un’autorizzazione per la coltivazione e la consumazione del suo mais MON 810 come prodotto alimentare. E ha semplicemente “dimenticato” di chiedere l’autorizzazione per la consumazione di miele contenente polline derivato dal suo prodotto OGM.
Una tale richiesta avrebbe difatti obbligato la Monsanto a riconoscere che non è capace di impedire alle api di raccogliere il polline dal suo mais OGM e tanto meno di impedire loro di contaminare le coltivazioni tradizionali o biologiche situate a diversi chilometri di distanza. Sarebbe stata inoltre costretta a dimostrare che il suo mais non è tossico per le giovani api che se ne nutrono, nonostante diversi scienziati abbiano già sottolineato questo rischio. Sarebbe stata costretta a riconoscere che la coesistenza è impossibile.
Contro ogni evidenza, la Monsanto ha dapprima sostenuto che le api non raccolgono il polline del mais, poi che polline e miele sono due prodotti animali esonerati da valutazioni ed etichettature, infine che le quantità di polline OGM contenute nel miele sono troppo scarse per interessarsi alla questione. Le autorità europee hanno accettato queste menzogne e hanno autorizzato il suo mais OGM. Ieri, i giudici europei hanno dimostrato di essere meno sottomessi e più indipendenti degli “esperti” scientifici pagati dalla Monsanto.
Contrariamente alla Spagna, la Francia e numerosi stati europei hanno dato prova della stessa indipendenza proibendo la coltivazione del MON 810 sul loro territorio. Gli apicoltori francesi non si trovano quindi nella stessa condizione dei loro colleghi spagnoli, minacciati di veder proibita la commercializzazione del loro miele contaminato dal mais OGM.
La Monsanto ha pagato eserciti di avvocati per far annullare la moratoria francese. La Corte di Giustizia Europea esprimerà il suo giudizio domani. Qualunque sia il suo parere, la Confédération Paysanne chiede al governo francese di mantenere la sua clausola di salvaguardia o a rinnovarla qualora essa venisse annullata per un semplice vizio di procedura.
Data la grandissima estensione delle superfici coltivate a mais, e dato che le api cercano il polline in un raggio di 5 chilometri, e a volte anche di più,l’autorizzazione alla coltivazione del MON 810 impedirebbe – di fatto – la commercializzazione di una parte importante della produzione francese di miele perché risulterebbe contaminato da OGM e una buona parte dell’apicoltura francese non sopravviverebbe.
Fonti e approfondimenti:
Confédération Paysanne – www.confederationpaysanne.fr