Obiettivo del caso studio “Mercato interno e agricoltura contadina” è quello di fornire una serie di analisi sul funzionamento del comparto agro-alimentare italiano, in un momento in cui il nostro paese sta attraversando una forte crisi economica caratterizzata da una drastica riduzione dei consumi alimentari delle famiglie, da una forte compressione della domanda e da una progressiva scomparsa delle piccole aziende famigliari, che costituiscono ancora oggi il nerbo della produzione agricola sul territorio nazionale.
Si è cercato di indagare sulle dinamiche che influenzano le relazioni tra gli agenti del settore (mercati, Grande Distribuzione Organizzata, contract farming, contract standar, private label) e come queste tendano ad incidere fortemente sul sistema di produzione agricolo italiano. Si è deciso di iniziare offrendo un quadro internazionale ed europeo sul tema, dal momento che le dinamiche che regolano i mercati e i sistemi di produzione interne sono assimilabili a quelle che regolano il livello globale. A livello europeo, l’Unione Europea ha predisposto l’applicazione delle nuove norme che regoleranno la futura Pac. A livello nazionale, il governo ha cercato di rispondere, da un lato, seguendo le indicazioni dell’UE e, dall’altro, delegando alle regioni il compito di intervenire in base alla situazione locale. Si è cercato di porre l’attenzione sui rapporti che intercorrono tra la Grande Distribuzione Organizzata, soggetto preminente, e i produttori grandi, medi e piccoli. Abbiamo analizzato tutte le fasi di contrattazione che avvengono all’interno della filiera cercando di metterne in luce gli aspetti più rilevanti ed il grado di condizionalità sul sistema di produzione dell’azienda contadina. Infine, ci siamo occupati contratto di coltivazione, o contract farming, essendo questo uno dei principali elementi che determinano le relazioni tra mercato e agricoltura, sia sul piano giuridico sia sul quello economico. Abbiamo seguito l’iter normativo italiano in materia a partire dal 1988, quando il governo ha iniziato a normalizzare un settore che era stato lasciato all’iniziativa privata, fino al recente Decreto “Cresci Italia” del 2012 al cui art.62 si disciplinano i contratti di coltivazione, evidenziando luci e ombre del nuovo intervento legislativo e le sue ripercussioni nel comparto agro-alimentare.
La complessità del tema è evidente, come è evidente la presenza di dinamiche che travalicano i confini nazionali e che si ripresentano anche sul sistema agro-alimentare a livello globale. Non è un caso, infatti, che quanto si è riscontrato in Italia, lo ritroviamo, pur tenendo in considerazione la differenza di contesto, anche in altre regioni del mondo, come in Africa. Ciò avviene quando siamo in presenza di forti compagnie agro-alimentari che tendono ad influenzare i sistemi di produzione del settore agricolo e agro-alimentare. I rapporti delle tre reti contadine che hanno collaborato al progetto EuropAfrica, sono una testimonianza di quanto sopra scritto.