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SWIFT: Supporting Women-Led Innovations in farming and rural territories

SWIFT: SUPPORTING WOMEN-LED INNOVATIONS IN FARMING AND RURAL TERRITORIES
Nonostante il contributo cruciale che apportano all’agricoltura europea, le donne rimangono discriminate in diversi modi. La loro esclusione dai regimi di protezione sociale e i bassi numeri delle aziende agricole guidate da donne sono tra gli indici di disuguaglianze strutturali.
Le barriere all’uguaglianza di genere nell’agricoltura europea sono socio-culturali, economiche e politiche. Queste ultime, in particolare, inquadrano il cibo come merce ed escludono le dimensioni riproduttive dell’agricoltura.
Per promuovere l’uguaglianza di genere, il progetto SWIFT, finanziato dall’Unione Europea, intende mettere insieme ricerca universitaria, organizzazioni della società civile e donne agricoltrici per fornire nuove conoscenze a tutti gli attori e spingere le politiche comunitarie ad adottare un approccio basato sull’uguaglianza di genere.
SWIFT fornirà strumenti teorici e pratici, come il bilancio di genere e gli indicatori femministi per valutare la possibilità di gestione delle aziende agricole, così da informare un cambiamento verso un approccio più giusto.
Carovana contadina per la sovranità alimentare

Attraverso un percorso di incontri territoriali nelle zone rurali di 8 regioni italiane, Crocevia viaggerà durante tutto il 2025 per supportare assemblee di organizzazioni e reti che operano nel campo dell’agroecologia e della sovranità alimentare. In collaborazione con Ecologia dell’Unione Buddhista Italiana, la Carovana contadina per la sovranità alimentare è un mezzo per favorire l’incontro fra realtà territoriali, la conoscenza reciproca, la condivisione di bisogni e di proposte legati all’agricoltura di piccola scala, biodiversa e rispettosa dei diritti. Le 9 tappe della Carovana permetteranno di mappare esperienze politiche e pratiche che incarnano la vera agroecologia, un approccio in cui i contadini lavorano con la natura e non contro di essa, che porta alla costruzione di reti di solidarietà ed economie basate sul territorio, la fiducia e la cultura locale. In Italia queste esperienze non mancano e continuano a rappresentare un contraltare efficace all’agricoltura industriale, che degrada gli ecosistemi e disgrega le comunità. Di fronte al deserto che avanza a causa della crisi climatica e dell’attacco ai diritti e alle libertà fondamentali, anche nel nostro paese, queste oasi sono ancora capaci di attrarre diversi attori del cambiamento e porsi come luoghi di intersezione di percorsi trasformativi.
Le tappe della Carovana contadina (il calendario potrebbe subire lievi variazioni)
- TAPPA 1: 29 marzo, Monastero Bormida (Asti) – HOST: Associazione Rurale Italiana [Locandina e Agenda]
- TAPPA 2: 4-5 aprile, Bibbiena/Castel S. Niccolò (Arezzo) – HOST: Biodistretto Casentino [Locandina e programma]
- TAPPA 3: 12-13 aprile, Casperia (Rieti) – HOST: La PanchoVilla [Locandina e programma dell’iniziativa “I Scagni”]
- TAPPA 4: San Severo (Foggia), giugno – HOST: Terra e Libertà
- TAPPA 5: Francavilla Fontana (Brindisi), agosto – HOST: Comune Urupia
- TAPPA 6: Soveria Mannelli/Decollatura (Catanzaro), settembre – HOST: Crocevia Calabria
- TAPPA 7: Camporeale (Palermo), ottobre – HOST: Cooperativa Valdibella
- TAPPA 8: Narbolia (Oristano), ottobre – HOST: Comitato S’Arrieddu
- TAPPA 9: Isola della Scala (Verona), novembre – HOST: Cooperativa Ca’ Magre
Carovana e Festival insieme
Questo viaggio lungo l’Italia porta con sé anche una dimensione culturale, perché la maggior parte delle tappe della Carovana contadina permetteranno di ospitare edizioni locali del Festival delle Terre di Crocevia, la rassegna del documentario indipendente sui temi dell’agricoltura contadina, delle lotte sociali, dei diritti e delle migrazioni che organizziamo da oltre quindici anni. Il Festival 2025 mantiene una edizione romana di 3 giorni (23-25 maggio), con la maggior parte delle proiezioni al Cinema L’Aquila e alcune nei locali dell’Archivio e Mediateca delle Terre di Crocevia presso la Casa del Parco delle Energie (v. prenestina 165). Al Festival delle Terre si può assistere a proiezioni inedite, dibattiti e incontri con autori e autrici indipendenti da tutto il mondo. Una edizione speciale nel 2025 si tiene a Messina il 14-15 giugno, dando vita a un vero e proprio “Festival delle Terre e dei Mari“.
In collaborazione con Ecologia Unione Buddhista Italiana e con il sostegno dei fondi 8×1000 dell’Unione Buddhista Italiana

Da Contadino a Contadino, la cattedra itinerante della biodiversità
Le case delle sementi sono un modo che i contadini hanno trovato per poter conservare in maniera autonoma e collettiva le sementi raccolte di anno in anno.
Diversamente dalle banche del germoplasma, gestite da governi o enti privati, le case delle sementi sono al servizio di quella che possiamo chiamare una “conservazione dinamica” della biodiversità. Le sementi che qui vengono conservate, sono continuamente rinnovate grazie ai prelievi e ai depositi dei contadini, che adattano le varietà all’ambiente e al cambiamento climatico.
La sicurezza e la sovranità alimentare dipendono infatti dalla diversità delle colture, e i sistemi sementieri diversificati sono più resistenti al cambiamento climatico. I diritti collettivi dei contadini sulle sementi e gli strumenti per realizzarli sono la chiave per tornare a coltivare biodiversità agricola.
Organizzando seminari farmer2farmer, Crocevia supporta lo scambio di conoscenze ed esperienze da contadino a contadino, per rafforzare percorsi di conservazione dinamica e riproduzione delle sementi autoctone e delle varietà locali.
Download:
- Pubblicazione finale: Le Case delle Sementi
- Guida ai diritti dei contadini
- Guida: Come autoprodurre i propri semi
- Manuale per la sopravvivenza della biodiversità agricola
- Agenda del seminario del 9 marzo 2024
- Agenda del seminario del 20 luglio 2024
- Agenda del seminario del 28-29 settembre 2024
Il progetto è realizzato con i Fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese

Nyéléni 2025
Come Segretariato del Comitato Internazionale di Pianificazione per la Sovranità Alimentare (IPC), Crocevia lavora sta supportando il Processo Nyéléni (Nyéléni Process), ovvero la convergenza globale dei movimenti per la sovranità alimentare che porterà alla realizzazione di un forum mondiale nel 2025 in India.
Questo processo pluriennale, periodicamente organizzato con i movimenti, si compone di consultazioni globali e regionali, per connettere organizzazioni di piccoli produttori di cibo e i loro alleati, dai movimenti per il clima a quelli per la salute, da quelli per l’economia sociale e solidale all’accademia, fino alle ONG con un approccio radicale.
Il Processo Nyéléni prende il nome da una contadina di Sirakoro, villaggio rurale nel sud-ovest del Mali. I movimenti riuniti poprio in Mali, a Selingué, nel primo forum globale dell’agroecologia e della sovranità alimentare del 2007, hanno intitolato a lei questo momento. Ora come allora, vogliamo riunire migliaia di organizzazioni per condividere percorsi di azione comuni e volti al cambiamento di un modello di sviluppo che sta distruggendo gli ecosistemi e marginalizzando i portatori di diritti. Si tratta di un’impresa enorme, che comporta un lavoro di coordinamento e supporto per creare alleanze e agende politiche comuni nelle regioni e nei territori in cui l’IPC è presente. In questa impresa, il ruolo di Crocevia è cruciale per sostenere gli sforzi di tutti gli attori partecipanti.
Scarica il booklet di Nyéléni 2025

Mediateca delle Terre
L’Archivio-Mediateca delle Terre è l’archivio multimediale del Centro Internazionale Crocevia. Una collezione di quasi 2000 audiovisivi, fotografie, diapositive, sussidi didattici, CD e CD-Rom, a disposizione di chiunque sia interessato ad approfondire le tematiche della solidarietà internazionale, dell’agroecologia e dei diritti umani.
Questo patrimonio è stato costruito in decenni di progetti di cooperazione con paesi del Sud globale. Nelle sue attività di solidarietà, Crocevia ha realizzato anche progetti di comunicazione, con l’intento di fornire alle comunità nuovi mezzi per offrire il proprio punto di vista, così da riguadagnare il diritto ad autorappresentarsi, saltando il filtro dello sguardo occidentale. Per questa ragione, i contenuti dell’Archivio-Mediateca sono ancora più rari ed esclusivi.
Dal 26 novembre 2021 l’Archivio ha una nuova sede a Roma, presso la Casa del Parco delle Energie, in via Prenestina, 175. Qui oggi troviamo faldoni e supporti audiovisivi, ospitati presso i locali del Centro di documentazione territoriale “Maria Baccante”. Con il Forum del Parco delle Energie, rete di comitati cittadini che ha preso a cuore e ottenuto la tutela di questo parco urbano minacciato dalla speculazione, Crocevia e la Mediateca hanno attivato una collaborazione stabile nella promozione di attività di sensibilizzazione e controinformazione. Grazie ad un progetto finanziato dal PNRR, dal 2023 stiamo lavorando al riordino dell’Archivio e alla creazione di un inventario informatizzato, per rendere i contenuti ricercabili da studenti, ricercatori, attivisti o altri utenti. A questo proposito, è già operativa una convenzione con l’università La Sapienza di Roma, che si è resa disponibile ad attivare collaborazioni con studenti e docenti per attività seminariali e di ricerca testi.
L’inventario sarà pubblicato online su una piattaforma ad hoc costruita sulla base del software per la descrizione archivistica Archiui. La scelta del mezzo tecnologico è funzionale al patrimonio conservato: sarà infatti possibile caricare sulla stessa piattaforma anche il catalogo dell’archivio filmico di Crocevia.
Grazie a questo progetto potremo anche sviluppare in autonomia iniziative culturali come mostre, seminari, proiezioni e convegni partendo dai materiali dell’archivio. I locali di archivio e mediateca saranno, infine, impreziositi da un percorso multimediale realizzato con la tecnica della proiezione olografica che produrrà un’esperienza visiva tematica con il supporto di video editor e tecnici esperti.
Come nasce la Mediateca delle Terre
L’idea di creare questo archivio è nata alla fine degli anni ’70 sulla scia del rapporto MacBride, che metteva in rilievo la disinformazione e tutte le disugualianze nella comunicazione fra i paesi.
La Mediateca voleva proporsi come un’alternativa, in risposta al modello mediatico dell’epoca, che deformava la realtà o la rappresentava parzialmente, soprattutto quella dei paesi in via di sviluppo, e che, in questo modo, non lasciava a tutti lo spazio necessario per esprimersi.
Tutto questo è avvenuto grazie a un gruppo di persone che lavoravano al Centro Internazionale Crocevia, tra cui Antonio Onorati, Maurizio Paffetti e Claudio Trovato: avevano a cuore l’idea di restituire ai popoli il diritto di comunicare, e di comunicarsi, senza intermediari. Ma ancora non c’erano né un luogo né un archivio vero e proprio, solo il desiderio di permettere alla gente di parlare di sé in un modo che fosse adatto a loro. La Mediateca stava nascendo.
Le diapositive sono state le prime ad arricchire la Mediateca delle Terre. In seguito, Crocevia ha deciso di avviare diversi progetti di comunicazione sopratutto in America Latina e in Africa, affinché i popoli ritrovassero la capacità di rappresentarsi e di appropriarsi della loro storia. Così è andata alla ricerca di quelle persone che, nel proprio paese, documentassero un frammento della loro realtà e delle loro tradizioni. Era importante, per gli ideatori della Mediateca, lasciare tutto lo spazio alle produzioni realizzate da autori locali, non italiani, perché solo così era possibile l’avvicinamento alle altre culture e contrastare gli stereotipi.
Siamo arrivati così ad una collezione di quasi 2000 audiovisivi, nonché un rilevante archivio di materiale fotografico, diapositive, sussidi didattici, CD e CD-Rom, a disposizione di chiunque sia interessato ad approfondire le tematiche di cui Crocevia si occupa e ne voglia fare strumenti educativi e formativi.
E’ possibile consultare la Mediateca delle Terre prendendo un appuntamento con Danilo Licciardello, responsabile della Mediateca, scrivendo una mail all’indirizzo info@croceviaterra.it

SWIFT – Supporting Women-Led Innovation in Farming and Rural Territories
Nonostante il contributo cruciale che apportano all’agricoltura europea, le donne rimangono discriminate in diversi modi. La loro esclusione dai regimi di protezione sociale e i bassi numeri delle aziende agricole guidate da donne sono tra gli indici di disuguaglianze strutturali.
Le barriere all’uguaglianza di genere nell’agricoltura europea sono socio-culturali, economiche e politiche. Queste ultime, in particolare, inquadrano il cibo come merce ed escludono le dimensioni riproduttive dell’agricoltura.
Per promuovere l’uguaglianza di genere, il progetto SWIFT, finanziato dall’Unione Europea, intende mettere insieme ricerca universitaria, organizzazioni della società civile e donne agricoltrici per fornire nuove conoscenze a tutti gli attori e spingere le politiche comunitarie ad adottare un approccio basato sull’uguaglianza di genere.
SWIFT fornirà strumenti teorici e pratici, come il bilancio di genere e gli indicatori femministi per valutare la possibilità di gestione delle aziende agricole, così da informare un cambiamento verso un approccio più giusto.
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