Riceviamo da USB e ci uniamo al dolore per le vittime del lavoro nei campi

Unione Sindacale di Base – Comunicati Stampa

BRACCIANTI AGRICOLI: ENNESIMO OMICIDIO NEL “GHETTO” DI SAN SEVERO (FOGGIA)

Soumahoro: la disponibilità d’acqua probabilmente avrebbe evitato la morte dei lavoratori
Roma – venerdì, 03 marzo 2017
COMUNICATO STAMPA
La morte dei due braccianti, Mahamadou Konaté e Nouhou Doumbouya, nella notte scorsa a seguito dell’incendio probabilmente doloso è l’ennesima dimostrazione di un sistema che tiene in ostaggio tra sfruttamento lavorativo e sociale i braccianti – denuncia Aboubakar Soumahoro del Coordinamento lavoratori agricoli USB – I lavoratori sono vittime di una condizione di continue vessazioni tra ricatti e repressioni di ogni genere e negli ultimi giorni deportazioni e mancata fornitura d’acqua da parte delle istituzioni locali. E probabilmente la disponibilità d’acqua probabilmente avrebbe evitato la morte dei lavoratori. La situazione nelle campagne del foggiano – prosegue Soumahoro – è il risultato di politiche fallimentari che vanno avanti da oltre un decennio, come anche è verificabile in altre regioni, e l’attuale Giunta regionale non ha alibi. Perché anziché individuare soluzioni alternative dignitose sul piano abitativo e lavorativo, si è proseguito
con la politica repressiva in netto contrasto con le solite dichiarazioni ipocrite di circostanza. Intanto – continua il sindacalista USB – l’USB ha chiesto un incontro urgente con il Prefetto di Foggia e il
Ministero dell’Interno, per trovare una soluzione immediata e dignitosa per i lavoratori braccianti rimasti e la sospensione di qualsiasi operazione di trasferimento non concordato con i lavoratori stessi. L’USB denuncia per l’ennesima volta le responsabilità del Governo Nazionale e dei vari Governi Locali incapaci di affrontare con una vera politica di inserimento lavorativo e sociale, la condizione delle migliaia di lavoratori che oggi ancora garantiscono la raccolta nelle campagne e la filiera della agroindustria alimentare, sbandierata come fiore all’occhiello del Made in Italy.
L’USB è impegnata da tempo nella lotta per i diritti dei braccianti attraverso il processo di sindacalizzazione. Un percorso – conclude Soumahoro – che sta riscontrando una risposta positiva dei lavoratori come avvenuto ultimamente nella riunione degli oltre 300 braccianti a San Ferdinando nella Piana di Gioia Tauro, e prima ancora a Venosa in Basilicata.

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