Siamo scioccati dalla violenza con cui il governo francese reprime la libertà di espressione e i movimenti sociali per la giustizia climatica e adesso anche la Confédération Paysanne. Il 21 giugno abbiamo assistito al decreto di scioglimento del movimento Les Soulevements de la Terre, con l’arresto nei giorni seguenti di decine di attivisti con l’accusa di terrorismo.
Con il pretesto di aver partecipato a manifestazioni contro i mega-bacini, le industrie estrattive o l’agroindustria, questa mattina i poliziotti hanno anche arrestato due rappresentanti della Confédération Paysanne. La Conf è un importante sindacato agricolo radicale in Francia, l’unico a difendere l’agricoltura contadina e l’agroecologia contro l’influenza delle lobby agroindustriali riunite nell’FNSEA, il sindacato dei latifondisti. Proprio la FNSEA, secondo quanto apprendiamo dall’European Coordination Via Campesina, avrebbe chiesto lo scioglimento della Conf, in un tentativo vergognoso di fare a pezzi ogni opposizione nelle campagne.
Per questo chiediamo immediatamente al governo francese, all’Unione Europea e all’ambasciata francese in Italia di mettere in atto ogni azione volta a fermare la violenza e la violazione dei diritti umani in Francia. La Confédération Paysanne e i suoi membri devono poter continuare a difendere l’agricoltura contadina, le sue lavoratrici e i suoi lavoratori. Vediamo una patente violazione della libertà di espressione e di associazione nelle azioni del governo Macron, che sta trasformando il paese in uno stato di polizia, invece di ascoltare la giusta reazione della società verso un modello di sviluppo iniquo e insostenibile.
Invitiamo tutte/i a mobilitarsi a sostegno della Confédération Paysanne e dei movimenti sociali in Francia, contro questa deriva autoritaria nel cuore d’Europa. Suggeriamo di inviare lettere alle ambasciate francesi e al governo francese, e organizzando manifestazioni davanti alle ambasciate.